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Cosa è il Phenibut, sostanza inserita in Tabella dei medicinali sezione A

Con il decreto del ministero della Salute dello scorso 11 agosto, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana il 21 agosto ed entrato in vigore il 5 settembre 2020, sono state aggiornate le tabelle contenenti le sostanze stupefacenti e psicotrope. Tra le novità, è entrato a far parte della Tabella dei medicinali, sezione A, il phenibut o acido 4-amino-3-fenilbutanoico. Questo significa che la sostanza può essere dispensata dietro presentazione di ricetta ministeriale a ricalco. In Italia non è ancora reperibile il farmaco industriale, ma è disponibile la materia prima e la preparazione può essere allestita sulla base del dosaggio e della quantità indicati dal medico nella prescrizione.

Il phenibut è un derivato dell’acido γ-aminobutirrico (Gaba), un neurotrasmettitore che nei mammiferi agisce da inibitore del sistema nervoso centrale. Venne sintetizzato e introdotto in terapia negli anni ’60 in Russia ed è attualmente commercializzato come farmaco nell’est Europa e come integratore, vendibile anche online, nella maggior parte dei paesi europei e negli Stati Uniti.

Nella letteratura internazionale sono stati riportati casi di intossicazione e nel maggio 2019 è stato segnalato un secondo caso di intossicazione acuta nel nostro paese. Nel maggio 2020 l’Istituto superiore di sanità (Iss) ha acquisito «nuove informazioni sulla circolazione illegale e la pericolosità del phenibut, fornite dalla Direzione centrale dei servizi antidroga e dal Centro antiveleni di Pavia – si legge nel decreto – relative rispettivamente al fermo di una spedizione diretta in Italia e a due accessi al Pronto soccorso di soggetti abusatori di tale molecola».

Si tratta di una sostanza dall’azione tranquillante e sedativa, in grado anche di migliorare le prestazioni mentali, la memoria e le capacità attentive. Trova impiego come ansiolitico e ipnoinducente, contrasta l’astenia, allevia la cefalea, può essere utilizzato nella sindrome di Ménière, una patologia dell’orecchio interno causa di vertigini, ipoacusia, acufeni, nausea e vomito, e nella prevenzione della cinetosi.

Nei bambini può essere usato per trattare diversi disturbi nevrotici, tra cui enuresi, balbuzie, tic e sindrome da iperattività e deficit di attenzione (Adhd). Può risultare utile nella disassuefazione da alcol, sia in monoterapia che in associazione con altri farmaci più specifici. Il phenibut potenzia inoltre gli effetti di neurolettici e farmaci anti-Parkinson, permettendo una riduzione della loro dose.