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Dichiarazione precompilata, il calendario invio spese sanitarie 2025

Il progetto Tessera Sanitaria ha pubblicato il calendario per l’invio e l’elaborazione delle informazioni relative alle spese sanitarie e veterinarie sostenute nel 2025 da parte dei pazienti, finalizzato alla compilazione automatica della dichiarazione dei redditi. Il documento stabilisce le scadenze per i soggetti obbligati alla trasmissione telematica. L’intero processo di acquisizione dei dati è gestito dal Sistema Tessera Sanitaria per supportare l’Agenzia delle entrate nella predisposizione del modello precompilato.

Aggiornamento sulle modalità di trasmissione dei dati sanitari

L’invio delle spese sanitarie relative all’anno 2025 avverrà con cadenza annuale, abrogando la precedente modalità semestrale. La modifica è stata introdotta in base a quanto stabilito dal decreto attuativo della Ragioneria Generale dello Stato in data 29 ottobre 2025. Il documento originale era stato redatto in una prima stesura il 20 dicembre 2024. Il provvedimento si applica alle spese con data di pagamento compresa tra il primo gennaio e il trentuno dicembre 2025.

Scadenze per l’invio delle spese sanitarie

Il calendario definisce le tempistiche per l’adempimento degli obblighi di comunicazione. I soggetti tenuti devono trasmettere i dati delle spese sanitarie entro il 2 febbraio 2026, come previsto dal decreto ministeriale del 29 ottobre 2025. È previsto un termine successivo, fissato al 9 febbraio 2026, per l’invio di eventuali rettifiche ai dati sanitari già trasmessi, secondo quanto indicato nel decreto ministeriale dell’8 febbraio 2024.

Scadenze per l’invio delle spese veterinarie

Per le spese veterinarie, la prima trasmissione dei dati deve essere effettuata entro il 16 marzo 2026, mentre le comunicazioni in modifica sono consentite fino al 23 marzo 2026, come stabilito dal decreto ministeriale dell’8 febbraio 2024. Nel periodo compreso tra il 10 febbraio e l’8 marzo 2026, sul portale sistemats.it sarà attiva la funzionalità che consente ai cittadini di esprimere il dissenso all’utilizzo delle proprie informazioni di spesa.