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Enpaf, dal Consiglio nazionale il via libera al bilancio di previsione 2026

Il Consiglio dell’Ente nazionale di previdenza e assistenza farmacisti (Enpaf) ha espresso parere positivo sul documento di bilancio preventivo relativo all’esercizio 2026. L’approvazione sancisce una condizione di solidità patrimoniale per l’istituto, segnando l’avvio di un periodo orientato alla programmazione di lungo termine. Alla seduta hanno partecipato il sottosegretario di Stato al ministero della Salute Marcello Gemmato insieme ai rappresentanti delle associazioni di categoria. Il presidente Maurizio Pace ha illustrato l’intenzione di guidare l’Ente secondo principi di chiarezza e vicinanza alla professione, per convertire le criticità demografiche e sociali in possibilità di crescita, attraverso un approccio basato su innovazione ed equità per assicurare la continuità nel tempo.

Pianificazione finanziaria volta a potenziare le prestazioni

Il bilancio preventivo per il 2026 indica un risultato economico positivo superiore a 132 milioni di euro. Si registra una crescita delle risorse allocate agli ambiti previdenziali, assistenziali e al welfare complementare. In particolare, le somme destinate a quest’ultimo settore raggiungeranno un importo superiore agli otto milioni e settecentomila euro. Mediante la convenzione con Emapi, tutti gli affiliati, inclusi quelli che versano esclusivamente il contributo di solidarietà, potranno usufruire di servizi quali la Sanità integrativa, la copertura per la non autosufficienza e la tutela in caso di decesso. La spesa per il trattamento pensionistico supererà i 210 milioni di euro, mentre quella per l’assistenza diretta è quantificata in oltre tre milioni e 200mila euro, con un ulteriore milione di euro riservato alle indennità per maternità. Il saldo della gestione previdenziale, sebbene in moderata contrazione, si colloca a 90 milioni di euro, ribadendo il contesto generale di equilibrio. I versamenti contributivi degli iscritti eccedono i 201 milioni di euro. Per l’anno prossimo è programmata una riduzione delle aliquote per il finanziamento dell’assistenza e dell’indennità di maternità, resa possibile dagli attivi maturati negli esercizi precedenti.