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Spesa farmaceutica convenzionata, a gennaio-novembre 2019 ulteriore diminuzione

L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha pubblicato il «Monitoraggio della spesa farmaceutica nazionale e regionale», relativo al periodo gennaio-novembre 2019. Nel primo trimestre dell’anno in corso la spesa farmaceutica, calcolata al netto degli sconti, della compartecipazione totale e del pay-back versato alle Regioni dalle aziende farmaceutiche, è quantificata in 7.137,6 milioni di euro. Ciò evidenziando uno scostamento, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, di -26,2 milioni di euro. In linea con la flessione anche il numero di ricette erogate che mostrano un decremento pari al -1,0 % rispetto al 2018. L’incidenza del ticket, vale a dire la spesa “out of pocket” compartecipata direttamente dai pazienti, è diminuita del -1,0%. Quanto al consumo di farmaci, nonostante le flessioni degli indicatori dei volumi, il numero di dosi giornaliere dispensate ha subito un decremento del 0,6%, con un numero di +118,5 milioni erogate.

Facendo un’analisi geografica della spesa convenzionata, ovvero quella che le Regioni sostengono mediante il pagamento della Distinta contabile riepilogativa alle farmacie territoriali private e pubbliche, viene evidenziato nel rapporto che le aree con la maggior flessione percentuale sono l’Abruzzo (-7,1%), la Sardegna (-3,0%) e la Provincia Autonoma di Bolzano (-2,4%). Al contrario, le Regioni con la variazione meno marcata sono Lazio e Valle d’Aosta (-0,2%) e Provincia Autonoma di Trento (-0,5%). Infine, le Regioni dove si osserva un trend inverso, in linea con i dati consuntivi del 2018, sono la Lombardia (+2,2%) e l’Emilia Romagna (+2,1%) e Sicilia (+0,8%). Uno sguardo alla verifica del rispetto del tetto di spesa del 7,96%, per singola regione in ordine di incidenza sul Fondo sanitario regionale (Fsr), su dati provvisori riferiti a giugno 2019, evidenzia che la prima Regione che non si attiene ai tetti di spesa è la Campania, seguita da Abruzzo, Calabria e Puglia.