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Il ruolo dei farmacisti territoriali nell’assistenza ai pazienti affetti da epilessia

L’epilessia comprende un ampio spettro di disturbi convulsivi che interessano circa cinquanta milioni di persone nel mondo e da cui sono affetti individui di tutte le età. Questa condizione può ostacolare impegni quotidiani, come lavorare e guidare, e il trattamento farmacologico è complesso. L’impiego di farmaci anticonvulsivanti è spesso accompagnato da effetti avversi e le interazioni farmaco-farmaco sono frequenti. Alcuni pazienti epilettici hanno una conoscenza inadeguata della loro patologia ed è comune una scarsa aderenza terapeutica. In questo contesto, il farmacista svolge un ruolo fondamentale nel fornire supporto a chi convive con questi disturbi.

La vasta formazione e conoscenza clinica in molteplici aspetti di salute e benessere, prevenzione, educazione sanitaria e gestione delle cronicità rendono il farmacista la figura adatta da inserire all’interno di squadre multidisciplinari che, come dimostrato da numerose review di studi precedentemente pubblicati, migliorano l’aderenza alle terapie e la prognosi dei pazienti presi in carico.

La rivista Epilepsy & Behavior, edita da Elsevier, nel febbraio 2021 ha pubblicato una revisione della letteratura portata avanti dal team di ricercatori guidato da Jennifer L. Bacci, in cui venivano descritti i servizi offerti dai farmacisti di comunità alle persone con epilessia e ad eventuali caregiver.

L’analisi è stata condotta nel giugno 2019 utilizzando i database di PubMed/Medline ed Embase, selezionando gli articoli scritti in lingua inglese e pubblicati a partire dal 1985 che riportassero determinate caratteristiche, tra cui modalità di erogazione del servizio, frequenza, numero e durata delle sessioni di assistenza al paziente, ruoli e responsabilità del farmacista, tipo di farmacia, risultati ottenuti.

La ricerca ha generato un totale di 617 articoli e, dopo aver rimosso i doppioni, revisionato 486 citazioni e passato in rassegna 25 testi completi, sono stati identificati 12 articoli che soddisfacevano i criteri di eleggibilità. Questi studi descrivevano gli interventi condotti dai farmacisti di comunità in Stati Uniti, Sudafrica, Nigeria, Singapore e Cina, con un target che comprendeva sia la popolazione adulta che pediatrica con epilessia, nonché le persone che accudivano i bambini affetti da questa condizione patologica.

Il servizio riportato più frequentemente era la gestione della terapia farmacologica, seguita da attività di educazione e consigli comportamentali. Nel primo caso i farmacisti raccoglievano dati clinici valutando l’appropriatezza del trattamento farmacologico, interpretavano i valori delle concentrazioni ematiche dei farmaci assunti dai loro pazienti e raccomandavano eventuali aggiustamenti della terapia in corso.

Per quanto riguarda le consulenze, la tipologia e la frequenza dei servizi risultavano variabili da caso a caso e andavano da sessioni di counseling di persona all’assistenza telefonica. I temi spaziavano dalla trasmissione delle informazioni di base sulla patologia, alla diagnosi, al trattamento, fino alla convivenza con l’epilessia, l’autogestione della malattia e le implicazioni psicosociali.

Poiché studi precedenti avevano sottolineato le lacune da parte dei farmacisti nella conoscenza di alcune aree specifiche, riguardanti soprattutto prescrizione e utilizzo dei farmaci antiepilettici, i professionisti che forniscono assistenza al paziente epilettico necessiterebbero di una formazione continua sulla materia. Ad ogni modo, sebbene il numero di articoli considerato sia esiguo, dallo studio è emerso come i servizi offerti dai farmacisti territoriali abbiano nel complesso un impatto fortemente positivo sulla gestione della malattia.