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Ospedale di Comunità, il documento d’indirizzo dell’Agenas per il metaprogetto

L’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), in collaborazione con il Dipartimento di Architettura, ambiente costruito e ingegneria delle costruzioni e Design & Health Lab del Politecnico di Milano, ha pubblicato le indicazioni progettuali e funzionali per la realizzazione degli Ospedali di Comunità (OdC). «Alla luce delle profonde trasformazioni in atto nell’ambito dell’assistenza territoriale – dichiara l’Agenzia – l’intento del documento è quello di definire, sulla base delle normative esistenti, del quadro esigenziale dei servizi previsti e delle best practice rilevanti, un metaprogetto che possa supportare le direzioni strategiche, gli uffici tecnici e i progettisti nella programmazione e progettazione dei nuovi Ospedali di Comunità». Rientranti negli interventi finanziati dal Pnrr, agli OdC saranno destinati 1.3 miliardi di euro, con i quali si prevede l’attivazione di 381 unità, una dotata di 20 posti letto ogni 100.000 abitanti.

Caratteristiche strutturali e finalità

Gli Ospedali di Comunità sono concepiti come strutture intermedie tra l’assistenza domiciliare e l’ospedale, con lo scopo di evitare ricoveri non necessari. Le indicazioni progettuali prevedono per queste strutture un’unità singola di degenza da 15-20 posti letto, ampliabile a un massimo di 40 posti. Gli OdC avranno una funzione socioassistenziale, favorendo la transizione dei pazienti dalle strutture ospedaliere per malattie acute al proprio domicilio, fungendo da luogo di sosta per un percorso post-ricovero di massimo 30 giorni, lasciando alle famiglie il tempo necessario per l’organizzazione del rientro del malato al domicilio. I pazienti ammessi negli OdC saranno in genere soggetti appartenenti a categorie fragili, che «pur avendo un inquadramento diagnostico già esaurito, un programma terapeutico già definito e un quadro clinico nel complesso stabilizzato, hanno ancora bisogno di sorveglianza clinica o dell’erogazione di prestazioni infermieristiche».

Gli operatori sanitari degli OdC

Come specifica il documento dell’Agenas, gli Ospedali di Comunità hanno una connotazione a forte indirizzo infermieristico, anche se la responsabilità igienico sanitaria e clinica della struttura è affidata a un medico, che può essere un dirigente dipendente dell’azienda sanitaria o un medico di medicina generale dedicato. Un infermiere avrà invece in carico la responsabilità organizzativa garantendo, assieme agli Operatori socio-sanitari (Oss), la continuità sulle ventiquattro ore. Le indicazioni specificano inoltre che «per ogni modulo da 20 posti letto dovrà essere garantita la presenza di 7-9 infermieri (di cui 1 coordinatore infermieristico eventualmente condivisibile sui due moduli se presenti nell’OdC e di cui 1 responsabile delle transizioni di cura dei pazienti assicurandone la presa in carico e la continuità assistenziale), 4-6 Operatori socio sanitari, 1-2 o più unità di altro personale sanitario con funzioni riabilitative, 1 medico per 4,5 ore al giorno 6 giorni su 7.

Documento integrale

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È disponibile il documento integrale nella sezione “Documenti allegati” o sul portale Agenas.